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lunedì 27 dicembre 2010

Un tuffo nella storia: Final Fantasy I


Dopo il rilascio di diversi giochi di scarso successo per la Famicom (NES), la compagnia aveva a disposizione pochissimi fondi che le avrebbero permesso di sviluppare un solo gioco con il compito di decretare il successo o il fallimento dell'azienda. Fu a quel punto, che nel 1986, il signor Hironobu Sakaguchi espose al signor Masafumi Miyamoto un’idea, un nuovo videogioco, ispirato ai più famosi giochi di fantasia, Dragon Quest (specialmente a questo) della Enix, The Legend of Zelda della Nintendo, e Ultima della Origin Systems. Quando gli venne chiesto che di tipo di gioco avesse in mente, lui rispose: "Non penso di essere bravo a creare giochi d’azione. Preferisco narrare storie." Sakaguchi aveva in mente RPG di tipo fantasy, con una grande mappa del mondo da esplorare e con una storia accattivante. Disse inoltre, che se il gioco non avesse venduto, avrebbe smesso di fare videogiochi e che sarebbe ritornato al college per un anno. Il videogioco sarebbe stato chiamato "Final Fantasy" perché se il progetto fosse stato un fallimento, quella sarebbe stata appunto la sua ultima fantasia.

La Square investì tutte le proprie risorse nel progetto. Il team di sviluppo era composto da sette persone, mentre gli altri team da circa ventidue. I personaggi del gioco e il logo del titolo vennero progettati da Yoshitaka Amano, e lo scenario fu fatto dal free lance Kenji Terada. Il programmatore free lance Iraniano-Americano Nasir Gebelli, che a quel tempo viveva in Giappone, lavorò come programmatore per il gioco. Tra gli altri sviluppatori c'erano Hiromichi Tanaka, Koichi Ishii, e Kazuko Shibuya. Le musiche di Final Fantasy vennero composte da Nobuo Uematsu.


Nel 1987, uscì il fantomatico videogioco, Final Fantasy, simbolo della speranza della Square. Ed ecco che il miracolo avvenne.

 [Il logo originale della versione giapponese per il NES.]



Final Fantasy dimostrò un maggior successo in Giappone, presentandosi come il secondo RPG più polare (dopo Dragon Quest della Enix).

[Cover della versione NES americana.]

Visto il successo ottenuto con la pubblicazione di Dragon Quest (con il nome "Dragon Warrior") nell'America del nord, la Nintendo tradusse Final Fantasy in inglese e lo pubblicò nell'America del nord nel 1990. Lì. ebbe un modesto successo, dovuto in parte alle aggressive tattiche di marketing della Nintendo. Nessuna versione del videogioco arrivò in Europa o in Australia (fino all'uscita di Final Fantasy Origins nel 2003).

Final Fantasy, insieme all'originale Dragon Quest, dimostrò di essere, tra i primi usciti, uno dei più autorevoli giochi di ruolo per console, giocando un ruolo importante nel legittimizzare e rendere popolare il genere a cui appartiene. Graficamente e musicamente parlando, è più impeccabile di molti suoi contemporanei. Molte critiche moderne indicano che il gioco è ben poco al passo con gli standard contemporanei, e ciò comporta sia molto più tempo a vagare in cerca di combattimenti casuali per aumentare l'esperienza e i soldi, sia esplorare a fondo e risolvere vari puzzle. Ad ogni modo, questo è un tratto in comune che solitamente hanno tutti giochi di ruolo di quel tempo, e che manterranno fino alla metà del 1990.

Fine seconda parte


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